Subwoofer per live e DJ set: quando servono davvero e come abbinarli alle casse
Quando si parla di impianti per **live e DJ set**, arriva sempre la domanda: > **Mi servono davvero i subwoofer o bastano le casse full‑range?** La risposta n...
Quando si parla di impianti per live e DJ set, arriva sempre la domanda:
Mi servono davvero i subwoofer o bastano le casse full‑range?
La risposta non è uguale per tutti: dipende da dove suoni, che musica fai e a che volume. A volte i sub sono fondamentali (dance, techno, pop moderno), altre volte sono solo peso in più da spostare.
In questa guida vediamo in modo semplice e concreto:
- quando ha davvero senso aggiungere i sub al tuo impianto;
- come abbinarli alle casse principali (top) senza fare disastri;
- come scegliere potenza, taglio di frequenza e posizionamento;
- gli errori più comuni da evitare in live, dj set e serate piccole.
1. Cosa fa davvero un subwoofer in un impianto live
Le casse full‑range fanno un po’ tutto: medi, alti e una certa quantità di bassi.
Il subwoofer invece ha un compito specifico:
occuparsi delle frequenze più basse (kick, sub‑bass, parte profonda del basso), liberando le casse principali dal lavoro pesante.
In pratica:
- il sub si prende le frequenze dai 30–40 Hz fino a circa 80–120 Hz (a seconda del crossover);
- le casse top lavorano meglio su medi e alti, suonando più pulite e con meno distorsione;
- il risultato percepito è un suono più pieno, potente e rilassato.
Senza sub puoi comunque fare tanta musica, ma appena alzi il volume su generi dove il basso comanda… la differenza si sente.
2. Quando servono davvero i sub (e quando no)
2.1 Situazioni dove i sub sono quasi obbligatori
I subwoofer hanno molto senso se:
- fai DJ set con musica dance, EDM, techno, trap, hip hop;
- suoni pop/rock moderno in locali medio‑grandi a volume sostenuto;
- devi sonorizzare piazze, feste all’aperto, eventi dove la musica è protagonista;
- usi molta cassa elettronica/sintetica o bassi molto profondi.
Qui il sub non è un lusso: è ciò che fa percepire il suono come "vero" al pubblico.
2.2 Situazioni dove puoi farne a meno
I sub potrebbero non essere prioritari se:
- fai acustico (voce + chitarra, duo, trio leggero);
- suoni in locali piccoli dove il volume deve restare molto contenuto;
- fai speech, conferenze, presentazioni con solo voce e un po’ di musica di sottofondo;
- usi casse full‑range di buona qualità e non devi spingerle al limite.
In questi casi ha molto più senso investire in casse migliori e monitor piuttosto che correre a comprare sub.
3. Come abbinare sub e casse: concetti base
3.1 Il crossover: dove dividi il lavoro
Il crossover è il punto in cui decidi:
- sotto una certa frequenza → suona il sub;
- sopra quella frequenza → suonano le casse top.
Nella pratica, per live e DJ set:
- molti sistemi lavorano bene con tagli tra 80 e 120 Hz;
- un taglio troppo alto può rendere il suono confuso (sub che fa anche troppo medio‑basso);
- un taglio troppo basso può lasciarti un "buco" tra sub e casse.
Spesso i sub attivi hanno già un crossover interno: colleghi l’uscita del mixer al sub, e dal sub esci verso le casse top.
3.2 Potenza e bilanciamento
Non basta guardare i Watt scritti in grande: conta come i sub reggono il confronto con le casse.
In linea molto generale:
- più il tuo genere è bass‑driven, più i sub devono essere almeno al livello delle casse (se non qualcosa in più);
- in un impianto piccolo spesso si usa 1 sub centrale + 2 casse;
- in situazioni più grandi si passa a 2 sub (uno per lato) o configurazioni multiple.
Se i sub sono troppo deboli rispetto alle casse, tenderai a spingerli e farli distorcere prima del resto del sistema.
4. Posizionamento: dove mettere i sub in live e DJ set
Il posizionamento influisce tantissimo su come percepisci i bassi.
4.1 Un sub centrale davanti
Configurazione comune nei piccoli impianti:
- un solo sub al centro, davanti al palco o sotto il DJ booth;
- le casse top a sinistra e destra.
Pro:
- bassi più uniformi in sala;
- meno problemi di cancellazioni tra lato destro e sinistro.
Contro:
- scena visiva un po’ meno "simmetrica";
- meno flessibilità se vuoi coprire spazi molto larghi.
4.2 Due sub, uno per lato
Classico nei set più grandi:
- un sub sotto o vicino a ogni cassa top.
Pro:
- impatto visivo e sonoro molto ampio;
- sensazione di "muro di suono".
Contro:
- in alcune zone della sala possono crearsi buchi o accumuli di basse (fenomeni di fase);
- richiede più attenzione nel posizionamento e nei volumi.
4.3 Sub in fila (array) o "stackati"
Per locali grandi e piccoli palchi all’aperto:
- sub affiancati al centro in una "fila";
- o due blocchi di sub per lato.
Sono configurazioni più avanzate, spesso gestite da tecnici audio, ma il concetto resta:
i bassi non si comportano come gli alti – spostare i sub anche di poco può cambiare molto il risultato.
5. Come collegare sub e casse al mixer
Nel caso più comune con sub e casse attive:
- Vai con le uscite principali del mixer (L/R) nei sub.
- Dai sub esci verso le casse top usando le uscite pass‑through/HPF.
- Regoli il livello del sub dal potenziometro sul retro e poi rifinisci dal mixer.
Accorgimenti pratici:
- mantieni una catena pulita (cavi bilanciati, niente adattatori strani se possibile);
- imposta i volumi in modo che il sub non sia troppo alto rispetto alle casse (bassi gonfi stancano e impastano tutto);
- fai un soundcheck con brani che conosci bene per capire se il rapporto sub/top è credibile.
6. Errori comuni con i sub (da evitare)
-
Sub troppo forte "perché fa scena"
- il pubblico all’inizio dice "wow", poi si stanca;
- voce e dettagli spariscono in mezzo a un mare di basse.
-
Nessun taglio sulle casse top
- se anche le casse lavorano troppo in basso, fai solo confusione;
- meglio lasciare ai sub il lavoro pesante sotto una certa frequenza.
-
Posizionare i sub a caso in ambiente difficile
- negli angoli o sotto tavoli rimbombanti senza pensarci;
- risultato: punti in sala dove i bassi esplodono e altri dove quasi spariscono.
-
Sottovalutare il volume reale in sala
- da dietro al banco o in consolle vedi una cosa, in fondo alla sala un’altra;
- se puoi, fai sempre un giro in sala o chiedi a qualcuno di fiducia.
7. Mini guida: ti servono davvero i sub?
Prova a rispondere a queste domande:
-
Suoni prevalentemente acustico (voce, chitarra, piano, piccola band soft)? → probabilmente puoi iniziare senza sub e investire in buone casse full‑range.
-
Fai DJ set con dance, elettronica, hip hop o pop moderno a buon volume? → i sub fanno la differenza: prima o poi ti serviranno.
-
Suoni spesso in locali piccoli con limiti di volume e vicinato sensibile? → meglio un impianto full‑range controllato che sub esagerati.
-
Vuoi far sentire al pubblico la cassa nella pancia e non solo nelle orecchie? → i sub sono lo strumento giusto, a patto di usarli con misura.
FAQ – Subwoofer per live e DJ set
Devo per forza avere i sub per fare DJ set?
Dipende dal genere e dal contesto. Per musica dance/club a volume reale, i sub sono quasi obbligatori. Per DJ set più soft in bar, aperitivi e contesti piccoli, puoi iniziare con buone casse full‑range, sapendo che con i sub farai un salto di qualità sulle basse.
I sub servono anche per band rock dal vivo?
In locali piccoli puoi cavartela con buone casse full‑range, soprattutto se la batteria e il basso riempiono già la stanza. In spazi più grandi o all’aperto, avere sub aiuta a dare corpo alla cassa e al basso nell’impianto, mantenendo il mix più controllato.
Meglio un sub solo o due sub?
Per iniziare, un buon sub centrale davanti al palco è spesso la soluzione migliore in piccoli contesti: più uniforme e semplice da gestire. Due sub (uno per lato) danno più impatto, ma richiedono attenzione al posizionamento per evitare buchi o accumuli di basse in sala.
Come faccio a capire se i sub sono troppo forti?
Se senti che:
- la voce fatica a uscire;
- il basso copre tutto il resto;
- dopo qualche minuto l’ascolto è stancante,
probabilmente i sub sono troppo alti. In dubbio, abbassa leggermente i sub e controlla il mix camminando in sala.
Posso usare i sub anche a volumi bassi, in contesti tranquilli?
Sì, se regolati bene. I sub non servono solo a "far tremare i vetri": possono dare pienezza e profondità anche a volumi moderati. L’importante è non esagerare con il livello: devono completare il suono, non dominarlo.
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