Pianoforti digitali

Epiano: cos’è davvero e come scegliere il pianoforte digitale giusto per te

Cerchi un **pianoforte digitale** ma ovunque leggi “e-piano”, “stage piano”, “tastiera” e non è chiaro cosa cambi davvero? Tranquillo, è normale: il mondo delle...

Cerchi un pianoforte digitale ma ovunque leggi “e-piano”, “stage piano”, “tastiera” e non è chiaro cosa cambi davvero? Tranquillo, è normale: il mondo delle tastiere è pieno di sigle, categorie e sovrapposizioni.

In questa guida vediamo in modo semplice:

  • che cos’è davvero un e-piano oggi;
  • la differenza tra pianoforte digitale, stage piano, tastiera arranger e synth;
  • come scegliere il modello giusto in base a spazio, budget e uso reale;
  • qualche dritta per cercare tra gli annunci senza perdersi nei dettagli tecnici.

Per farti subito un’idea concreta puoi dare un’occhiata a:


1. Cos’è davvero un e-piano oggi

Storicamente "e-piano" indicava gli electric piano analogici (Rhodes, Wurlitzer, CP70 ecc.). Oggi però nel linguaggio comune molti usano “e-piano” per dire semplicemente pianoforte digitale.

In pratica, quando leggi:

  • e-piano / epiano / digital piano → quasi sempre si parla di uno strumento con:

    • tastiera (spesso 88 tasti);
    • generatore sonoro digitale;
    • suoni di pianoforte acustico + altri timbri utili (Rhodes, Wurli, pad, archi…);
    • a volte mobile con gambe e pedali integrati.

Quello che ti interessa non è tanto il nome, ma cosa fa e come ti serve.


2. Pianoforte digitale, stage piano, tastiera, synth: le differenze

2.1 Pianoforte digitale "home"

Pensato per studio, casa e didattica:

  • 88 tasti (quasi sempre) pesati o graded hammer;
  • suono principale: pianoforte acustico credibile;
  • spesso mobile con gambe e 3 pedali integrati;
  • altoparlanti incorporati.

Perfetto se vuoi studiare pianoforte e avere sensazioni simili a un acustico, ma con volume regolabile e cuffie.

Dai un’occhiata a pianoforti digitali con mobile se cerchi qualcosa di stabile e da arredamento.

2.2 Stage piano

Pensato per live, sala prove, studio mobile:

  • spesso 88 tasti pesati ma senza mobile (solo chassis);
  • meno funzioni “da salotto”, più focus su suono e controlli live;
  • usato da tastieristi su palco insieme ad altri strumenti.

Se ti interessa suonare in band o fare live, guarda stage piano 88 tasti.

2.3 Tastiera / arranger

Pensata più per intrattenimento e accompagnamenti automatici:

  • spesso 61 o 76 tasti non pesati o semipesati;
  • ritmi, stili, accompagnamenti automatici;
  • tanti suoni diversi, funzioni "one man band".

Può essere divertente per chi vuole suonare un po’ di tutto, ma non è l’ideale se il tuo obiettivo è studiare pianoforte classico o moderno.

2.4 Synth e workstation

Strumenti pensati per sound design, produzione, live avanzato:

  • tasti spesso non pesati;
  • motori sonori complessi, sequencer, arpeggiatori;
  • meno focus sul "realismo" del pianoforte, più sulla creatività sonora.

3. Quando scegliere un pianoforte digitale (invece di un acustico)

Il pianoforte acustico resta imbattibile per sensazione e dinamica, ma il digitale vince su molti fronti pratici:

  • volume regolabile e cuffie → perfetto in appartamento;
  • niente accordatura → costi di manutenzione molto più bassi;
  • ingombro e peso spesso inferiori;
  • suoni aggiuntivi (Rhodes, Wurli, pad, archi) utili per band e registrazioni.

Se vivi in condominio, hai orari limitati o vuoi registrare facilmente, un pianoforte digitale 88 tasti ha molto senso.


4. Come scegliere il pianoforte digitale giusto per te

4.1 Parti dall’uso principale

Chiediti prima di tutto cosa ci farai davvero:

  • Studio/classico → sensazione dei tasti e pedali realistici;
  • Pop, rock, worship, live → stage piano robusto + buone uscite audio;
  • Produzione in home studio → buona tastiera + connessione USB/MIDI.

In base alla risposta puoi filtrare gli annunci su Muviber, ad esempio:

4.2 Tasti: numero, pesatura e feeling

Tre aspetti chiave:

  1. Numero di tasti

    • 88 tasti → estensione completa, consigliato per studio serio;
    • 73/76 tasti → compromesso tra portabilità e range;
    • 61 tasti → più vicini a una tastiera che a un piano.
  2. Pesatura

    • Hammer / graded hammer → simula il martelletto del pianoforte, ideale per studio;
    • semipesati → compromesso, spesso usati su stage e tastiere versatili;
    • non pesati → più synth/organ feeling.
  3. Feeling Ogni marca ha una meccanica diversa: se puoi, prova di persona o leggi recensioni dettagliate.

4.3 Suono: non solo il piano principale

Oltre al suono di pianoforte, valuta:

  • qualità dei piani elettrici (Rhodes, Wurlitzer);
  • suoni di organo, pad, archi per arricchire gli arrangiamenti;
  • presenza di riverbero, chorus, delay di base.

Se ti interessa suonare generi diversi, un buon stage piano con più timbri può essere più furbo di un piano "solo piano".

4.4 Altoparlanti interni, uscite e connessioni

Controlla sempre la parte "pratica":

  • Altoparlanti integrati: utili a casa, ma sul palco userai le uscite line→impianto;
  • uscite audio: meglio se bilanciate (jack/XLR) per live;
  • uscita cuffie comoda per studiare la sera;
  • USB/MIDI per collegarlo al computer e usarlo come master keyboard;
  • eventuale audio via USB per registrare senza scheda esterna.

Se ti interessa l’uso in studio, cerca pianoforti digitali con USB.

4.5 Dimensioni, peso e mobile

  • pianoforti con mobile fisso: più stabili, estetici, ma meno portatili;
  • stage piano: più facili da trasportare, ma richiedono uno stand separato.

Valuta dove starà lo strumento il 90% del tempo: se non ti muovi quasi mai, il mobile può essere un plus enorme.


5. Budget: entry, medio, pro

5.1 Entry level

Per chi inizia o ha budget limitato:

  • pianoforti digitali 88 tasti entry level;
  • tasti pesati di base ma più che sufficienti per cominciare.

Dai un’occhiata a pianoforti digitali economici.

5.2 Fascia media

Per chi studia con una certa serietà o suona in band:

  • meccaniche migliori;
  • suoni più curati;
  • connessioni più complete.

5.3 Fascia pro

Per chi suona tanto dal vivo o in studio:

  • tastiere molto raffinate;
  • suoni di punta, spesso aggiornabili via librerie;
  • costruzione robusta per tour e spostamenti.

Anche in questa fascia puoi risparmiare cercando pianoforti digitali usati.


6. Epiano nuovo o usato?

Vantaggi del nuovo

  • garanzia piena;
  • nessun dubbio su usura di tasti e elettronica;
  • ultime funzioni e aggiornamenti.

Vantaggi dell’usato

  • sali di fascia a parità di budget;
  • puoi trovare modelli di qualche anno ancora eccellenti.

Cosa controllare nell’usato:

  • tasti che non fanno rumori strani o non rispondono;
  • tutti i tasti suonano alla stessa velocità (no note "morte");
  • manopole e pulsanti senza scricchiolii e drop audio;
  • nessun ronzio evidente sulle uscite.

FAQ – Domande frequenti su epiano e pianoforti digitali

Posso studiare pianoforte classico su un digitale?

Sì, se il pianoforte digitale ha 88 tasti pesati e una buona meccanica. Non sostituisce del tutto un coda, ma per molti anni di studio è più che sufficiente, soprattutto se hai problemi di spazio o vicinato.


Meglio pianoforte digitale con mobile o stage piano?

Se suoni quasi sempre a casa e vuoi stabilità + estetica, il mobile è ideale. Se ti muovi spesso per prove e concerti, uno stage piano su stand è più flessibile e facile da trasportare.


Quanti tasti servono davvero?

Per studiare seriamente: 88 tasti. Se suoni pop/rock in band e cerchi portabilità, 73/76 possono bastare. Sotto i 73 entri più nel mondo tastiere/synth che in quello dei pianoforti veri e propri.


Un epiano va bene anche come master keyboard in studio?

Sì, se ha USB/MIDI puoi usarlo come master per pilotare plugin e strumenti virtuali. Anzi, molti produttori preferiscono avere una tastiera pesata per suonare parti di piano e pad in modo più espressivo.


Quanto durano in media i pianoforti digitali?

Se tenuti bene, molti strumenti superano tranquillamente i 10–15 anni. L’elettronica moderna è abbastanza affidabile: più che l’età conta come è stato trattato (umidità, urti, trasporti selvaggi).


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