Bass legends and their sound: da Jaco ai modern prog players
Ci sono bassisti che suonano bene… e poi ci sono le **leggende**. Quelli che riconosci dopo **due note**, anche a volume basso, anche in mezzo a un mix pieno....
Ci sono bassisti che suonano bene… e poi ci sono le leggende. Quelli che riconosci dopo due note, anche a volume basso, anche in mezzo a un mix pieno.
Il filo rosso che unisce Jaco Pastorius, Pino Palladino, Flea o i modern prog players è semplice da dire ma difficile da costruire: un suono di basso unico, riconoscibile e funzionale alla musica.
La buona notizia è che non serve avere il loro budget (o il loro nome) per iniziare a costruire un sound con una propria identità. Serve capire:
- come hanno impostato strumento, corde, ampli ed effetti;
- cosa fanno con mani, dinamica e tocco;
- come tradurre tutto questo nella realtà di un home studio o di una sala prove.
In questa guida passiamo in rassegna alcune figure chiave, da Jaco ai modern prog players, e per ognuna vediamo:
- il basso principale;
- il tipo di suono;
- gli elementi essenziali del setup;
- come avvicinarsi oggi con strumenti reali (anche usati).
Per esplorare i vari mondi sonori puoi partire da qualche ricerca su Muviber:
- bassi elettrici 4 corde
- bassi fretless
- bassi 5 corde per prog e metal
- amplificatori per basso
- pedali per basso
1. Jaco Pastorius: il canto del fretless
Se parli di bass legends and their sound, Jaco è quasi sempre il primo nome.
Il setup di base
- Basso: Fender Jazz Bass fretless (il famoso “Bass of Doom”).
- Corde: spesso flatwound o comunque con timbro morbido.
- Suono: tanto midrange, pochissimo attacco metallico, quasi nessun effetto.
- Ampli: combo/grossi stack dell’epoca, ma quello che senti davvero sono le mani.
Le caratteristiche del suono
- nota piena, intonatissima;
- vibrato vocale, come se il basso cantasse;
- armonici naturali usati come colore melodico;
- fraseggio spesso in posizione medio‑alta del manico.
Come avvicinarsi oggi
- Un buon basso fretless 4 corde con pickup stile Jazz Bass.
- Corde flatwound o round abbastanza vecchie per togliere brillantezza.
- Eq: taglia un po’ di alte, spingi medi, tieni tutto abbastanza pulito.
- Lavora su intonazione, vibrato e controllo della dinamica.
Dai un’occhiata a:
2. Pino Palladino & la scuola del Precision
Se Jaco è il re del Jazz fretless, Pino Palladino è il simbolo del suono Precision moderno, dalla soul music fino al pop e al rock da stadio.
Il setup di base
- Basso: Fender Precision (spesso con pickup split‑coil classico).
- Corde: flatwound o round smorzate.
- Suono: grosso, caldo, presente, perfetto nel mix.
Le caratteristiche del suono
- poche note, ma sempre al posto giusto;
- attacco morbido, pochissimo clank metallico;
- basso che “abbraccia” la cassa della batteria.
Come avvicinarsi oggi
- Un buon Precision‑style 4 corde.
- Corde flatwound o round con foam sotto il ponte per avere sustain corto e nota definita.
- Eq: leggero boost di bassi e medi bassi, taglio delle altissime.
Su Muviber puoi cercare:
3. Marcus Miller, slap e jazz‑funk moderno
Quando pensi al suono slap moderno, brillante e super definito, Marcus Miller è uno dei primi riferimenti.
Il setup di base
- Basso: Jazz Bass con elettronica attiva.
- Corde: roundwound nuove o quasi.
- Suono: brillante, con molta presenza sulle alte ma bassi controllati.
Le caratteristiche del suono
- slap aggressivo ma musicale;
- ghost note ovunque;
- fraseggio che mescola groove e soloing.
Come avvicinarsi oggi
- Un Jazz Bass attivo (o un basso con eq a bordo) aiuta.
- Corde nuove, action ben regolata.
- Eq: spingi leggermente bassi e alti, scava un po’ i medi se vuoi il classico scoop.
Cerca ad esempio:
4. Flea e il suono rock‑funk
Flea dei Red Hot Chili Peppers è il ponte tra funk e rock alternativo.
Il setup di base
- Bassi: Jazz Bass, StingRay‑style, modelli attivi con humbucker.
- Corde: round brillanti.
- Suono: molto attacco, medi decisi, volume alto.
Le caratteristiche del suono
- groove spesso sincopato;
- tantissimo lavoro di dynamics (dal piano alla mazzata);
- alternanza slap / fingerstyle / pick a seconda dei brani.
Come avvicinarsi oggi
- Un basso con pickup humbucker vicino al ponte o un Jazz con pickup belli presenti.
- Eq: medi in evidenza, taglia solo le frequenze più aspre in alto.
- Un buon ampli con coni da 10" o 12" abbastanza veloci.
Su Muviber:
5. Dal prog classico al modern prog: Myung, Chancellor, Nolly & co.
Il mondo prog/metal moderno ha portato il basso davanti al mix, con suoni definiti, spesso multicorde e molto lavorati.
5.1 John Myung & il basso come motore armonico
- Basso: 6 corde, spesso con scala lunga.
- Suono: pulito, definito, molto articolato.
- Ruolo: segue chitarre e tastiere, ma aggiunge linee proprie.
5.2 Justin Chancellor (Tool) & il basso‑effetto
- Basso: Wal‑style o simili, con pickup e elettroniche particolari.
- Effetti: distorsioni, delay, modulazioni.
- Suono: molto mid‑forward, spesso quasi chitarristico.
5.3 Nolly Getgood & il suono prog moderno “da disco”
- Bassi: 5 corde, spesso multiscala (Dingwall & simili).
- Suono: blend di DI pulita, distorta e cab sim.
- Focus: grandissima chiarezza, soprattutto sulle note gravi.
Come avvicinarsi oggi al suono dei modern prog players
- Scegli un basso 5 o 6 corde se il repertorio lo richiede.
- Usa una DI di qualità + plugin/amp sim specifici per basso.
- Lavora in parallelo: una traccia pulita per la definizione, una distorta per il peso.
Su Muviber puoi esplorare:
6. Cosa imparare da queste leggende (oltre all’attrezzatura)
È facile fissarsi su modelli, signature e pedali. Ma il vero filo che unisce tutte queste bass legends and their sound è un altro:
- ognuno ha il proprio ruolo nella band chiarissimo (melodico, ritmico, testuale…);
- il suono nasce da come suonano, non solo da cosa usano;
- quasi tutti hanno passato anni con setup relativamente semplici, imparando a farli funzionare.
Per lavorare sul tuo sound:
- Definisci il contesto musicale (funk, rock, prog, pop…).
- Scegli un setup coerente: basso + ampli + (pochi) pedali.
- Lavora su toque, ghost note, dinamica.
- Registrati spesso, riascolta, correggi.
Il gear aiuta, ma il vero “upgrade” è come suoni tu dentro quel gear.
FAQ – Bass legends and their sound
Devo avere per forza il basso signature di un artista per avvicinarmi al suo suono?
No. Spesso è molto più importante la famiglia di strumento (Precision, Jazz, StingRay, 5 corde moderno…) che la firma sulla paletta. Un buon set‑up e le corde giuste fanno più differenza del logo.
Meglio investire prima in un basso migliore o in un ampli migliore?
Se suoni molto live, un ampli di qualità cambia parecchio la percezione del tuo suono. Se registri spesso in diretta in scheda audio, può avere più senso investire in un basso solido e una buona DI, usando simulatori software per la parte amp.
I pedali sono indispensabili per i suoni modern prog?
Aiutano, ma non sono obbligatori. Molti suoni moderni nascono da una catena: DI pulita + saturazione leggera + simulazione di cassa. Puoi farlo con pedali, con plugin o con una combinazione delle due cose.
Ha senso ispirarsi a più bassisti insieme?
Sì, anzi è quasi inevitabile. Prendere la chiarezza di uno, il groove di un altro e il suono di un terzo è un ottimo modo per costruire un sound personale invece di copiare un solo artista.
Come faccio a capire se il mio suono di basso “funziona” davvero?
Registrati dentro un mix reale (batteria, chitarre, voce) e ascolta a volume basso su più sistemi (cuffie, casse piccole, telefono). Se il basso si sente, sostiene il brano e non impasta tutto, sei sulla strada giusta.
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